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Non omnis moriar - liturgia in camera obscura

Fotografie | Matteo Bosi (2016-2021)

"Manipolando, dipingendo, dorando, operando con la tecnica del collage, Bosi ricrea e riconduce a noi gesti perduti e simbologie lontane.
La Madonna diventa una avvenente, giovane fanciulla imbellettata con una aureola di penne di pavone luminose oppure ha tre mani come l’icona cristiana legata a San Giovanni Damasceno; una sorta di ectoplasma tenta di avvicinarsi a noi attraverso un foglio traslucido; un dittico è composto dal dialogo tra l’anziana madre e una statua che raffigura una giovane figlia dolente; fiori marmorei si trasformano in fiori veri; i contorti rami che avvolgono i monumenti funerari fuoriescono da bocche affascinanti; un decoro che ricorda il klimtiano albero della vita fa da sfondo al lugubre e orrido bacio di uno scheletro; il bianco e nero della statuaria contrasta con i colori delle fotografie che le riecheggiano; una dolorosa corona di spine fuoriesce da una fitta ragnatela che fa tutt’uno con un procace corpo femminile. E poi tatuaggi, avvolgenti garze, calcinazioni, tele macchiate.
Ridando sangue e carne alle statue Bosi apre a visioni dalle molteplici interpretazioni: tra surrealismo funerario, memento mori, vanitas e vissuta consapevolezza di un limite."      
Franco Bertoni

(introduzione al catalogo Prima del Silenzio, il testo completo nell'area cataloghi d'arte)